(Di Federico Porta) Il fenomeno delle one man bands è sempre stato un
universo parallelo della scena musicale, una colonia spaziale
autarchica.
Con la sua posa a metà tra il musicista di strada e il “lonesome
cowboy”,vuoi perché da parte del pubblico è sempre stato visto come un
genere a se,vuoi perché a livello commerciale non è mai stato
considerato come un settore remunerativo,l’uomo-orchestra ha sempre
avuto vita difficile.
Già dai tempi in cui i musicisti neri emigravano dal Sud degli Stati
Uniti verso il più industrializzato Nord,rincorrendo la speranza di un
lavoro e un’integrazione che avrebbe ancora tardato a venire.
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